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DISEGNI |
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Andrea Capucci, dopo
aver frequentato l’istituto d’arte, scopre, da un lato, le enormi
potenzialità espressive del disegno, primo e vero inizio di tutto il
suo percorso artistico e, dall’altro, un materiale plastico come la creta
che lo collega stilisticamente e poeticamente alla più vera e profonda
tradizione artistica locale emiliana. Il disegno, quindi, è la matrice comune e il punto di partenza di tutte le sue creazioni, è però un disegnare a tutto tondo, si intuisce già la ricerca di quella spazialità prospettica che trova, poi, nelle sculture in creta la sua più ampia e vera esplicitazione. Fin dagli anni dell’istituto d’arte, Andrea è solito fare brevi e veloci schizzi, annotarsi particolari di situazioni e attimi di vita vissuta in piccoli quaderni che, con il passare del tempo, sono diventati una specie di diario personale, quasi quotidiano, all’interno del quale possiamo trovare le idee e le scintille che hanno poi dato vita alle opere in creta o ai disegni veri e propri. Sicuramente la
creta, rispetto al disegno, permette all’artista di conquistare lo spazio,
di vedere a tre dimensioni, di entrare nello spazio, nei luoghi, nelle
situazioni; è un po’ un modo per farsi sentire, un desiderio di
testimoniare, di esserci per raccontare. La realtà che Andrea
affronta è quella dei luoghi conosciuti, che gli appartengono, che
frequenta: la città con i suoi portici, il condominio dove vive, gli alberi
che conosce, i colori che vede.
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