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PITTURE |
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A
questo contribuisce non poco un aspetto che va definendosi nell'ultima
produzione di Capucci, con indizi via via più presenti di raffreddamento
della policromia delle sue terrecotte, a segnare forse una graduale presa di
distanza dalla pressante emotività del suo fare per privilegiare modalità
che, superata la totale soggettività dell'esperienza, ne restituiscano il
senso in forma più distaccata. Non
credo sia possibile in questa fase del lavoro di Capucci presagire quali
spazi o convivenze avranno in futuro i colori fin qui usati: quei blu
cobalto e quei rossi sontuosi, quei gialli dorati o virati d'arancio che
tanto peso hanno avuto nell'incantare per via di senso gli spettatori del
racconto...Certo, dopo aver ancora riguardato i suoi omini che sorvolano
città, palazzi e snodi viari oppure vivono, dormono e pensano attingendo
energia da fiori svettanti nello spazio delle sue formelle, novelli giganti,
presenze cariche di rimandi simbolici tanto quanto le case e le foglie/barca
o le teste/albero e le montagne, restano alcune possibili considerazioni
che, concludendo queste riflessioni sulle opere di Andrea Capucci, in realtà
aprono il campo ad ulteriori e diversi sviluppi di pensiero.
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