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PITTURE |
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Penso
al continuo richiamo al concetto polisemico di 'elevazione' che trasuda da
altissimi steli, dai tanti alberi, dalle figure dei poeti (lui li chiama
cosė) giganti, dagli ultimissimi omoni/contenitori; e alla forma
triangolo/montagna che, con le fronde dettagliate delle piante sulla cima o
con le teste da cui emanano pensieri č tramite tra terra e cielo...
D'altra parte č invece cosė evidente (oltre che concretamente tattile nella
traduzione tridimensionale in creta ) che la casa da luogo fisico diviene
spazio mentale, dove prendono forma di alberi scossi da fiati di vento, e di
fiori, uccelli, pesci, vasi, oggetti domestici tutte le meditazioni, le
nostalgie,i ricordi e i disagi, al punto che - nella serie di lavori
chiamati da Andrea 'Il complesso di via Pergolesi' - diventa esplicita
proprio nella parola complesso l' ossessione per il luogo della sua attuale
vita reale. E ancora: le tante lune, stelle, acque, gli animali e le piante rimandano continuamente a un'idea di natura da cui tutto origina e che, accogliendoci infine nella terra da cui ogni cosa sembra sprigionarsi, presupporrebbe per Andrea un armonioso sentimento panico della vita, ormai forse sentito come irraggiungibile.
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