SCULTURE


 

 
 

La mia strada  (2000)

  La mia strada  (2000)
     
     
 
La pianta di casa  (2000)   La pianta di casa  (2000)
     
     

   
L'equilibrio  (2000)    
     

Di fatto i temi di questo moderno, giocoso ma profondo e poetico cantastorie si ripetono e si rincorrono per lasciare emergere - nel procedere della sperimentazione di modalità tecnico/espressive variate nel tempo - i soggetti specifici del suo popoloso mondo d'immagini.  

Nel giardino interiore di Andrea non crescono solo lunghissime rose dallo stelo spinoso e dal grembo accogliente dentro al quale ergersi per poter guardare il mondo dopo aver attinto al nettare di alcune certezze; lì fioriscono case, alberi, farfalle e formiche, spuntano omini  volanti e giganti buoni che camminano fra monti e strade di città alitandovi fiori e foglie come speranze, compaiono api che fecondano teste/alveare di idee, scrosciano acque che uniscono terra e cielo e si possono ascoltare gli antichi richiami del vento o bisbigliare saluti a chi non c'è più ma è presente nel patrimonio delle memorie.

Crescita, elevazione,viaggio come passaggio e trasformazione  da una condizione ad un'altra sul filo che unisce passato e presente in attesa di un futuro che chiuda il cerchio esistenziale: sono questi i veri temi sottesi all'immaginario rutilante di Capucci.

Il tempo biografico e fisico della durata dell'esistenza è da lui continuamente tradotto nei costanti tramandi figurali al mondo felice dell'infanzia nella casa di via Carbonieri e delle estati sulla montagna piena di castagni, mentre alla quotidianità dell'oggi e del complesso di via Pergolesi appartiene il disagio della dimensione urbana. 

 

 

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